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Intelligenza artificiale, sostenibilità, salute: le tendenze della tecnologia al CES 2024


“ChatGPT ha permesso a tutti di sperimentare l’intelligenza artificiale, ma in realtà i consumatori hanno avuto a che fare con l’IA per anni, ad esempio attraverso le raccomandazioni dei siti di e-commerce”. Brian Comiskey, Director Thematic Programs della Consumer Technology Association (CTA), è ad Amsterdam per CES Unveiled 2024 e anticipa le linee guida della più rilevante fiera tech del mondo. 

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La spinta dell’IA

Dal 9 al 12 gennaio a Las Vegas saranno presenti 3500 aziende grandi e piccole, di cui oltre 1000 startup: in che settori possiamo aspettarci le novità più importanti? “Si parlerà molto di IA, di come cambierà i robot e la produzione di chip, di come si potrà applicare all’hardware e a ogni tipo di industria. È una spinta che porterà grandi cambiamenti in diversi settori. Un’altra spinta, che non solo è auspicabile ma necessaria, è quella verso l’ecosostenibilità. Tutte le aziende dovranno ripensare l’impatto dei loro prodotti: saranno costrette a farlo anche perché la coscienza ambientale dei consumatori sta crescendo, e ad esempio in Olanda il 70% dei potenziali acquirenti di elettronica consumer considera questo come un aspetto importante nella scelta”. Ma sostenibilità significa anche innovazione, come sottolinea Comiskey: “Vedremo parecchi materiali alternativi, ad esempio il grafene per un nuovo tipo di batterie che si avviano alla commercializzazione. Vedremo come la tecnologia trasforma la salute: in Usa si stanno diffondendo sempre di più gli inibitori di GLP1, che sono nati per tenere sotto controllo il diabete ma che oggi sono usati sempre di più per combattere l’obesità. È un cambiamento epocale per tutto l’ecosistema legato al cibo e alla salute digitale. E vedremo anche molti esempi di agri-tech, dove con algoritmi sempre più ottimizzati si sta diminuendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti”.

Di cambiamenti radicali c’è bisogno anche per affrontare piaghe sociali come il traffico di essere umani o i crimini finanziari, e anche qui la tecnologia gioca un ruolo: a spiegare quale sarà a Las Vegas il presidente e Ceo del Nasdaq Adena Friedman nel suo keynote. Tra gli altri speaker annunciati, i Ceo di L’Oréal e di Walmart. Quest’anno sono attesi circa 130 mila partecipanti, per un’edizione ancora in crescita, dove si vedranno anche molte auto, con un intero settore dedicato ai veicoli autonomi. 

Brian Comiskey, Director Thematic Programs della Consumer Technology Association

Brian Comiskey, Director Thematic Programs della Consumer Technology Association 

In fabbrica e in casa

Qualche anno fa era tutto un fiorire di prodotti smart, dalla spazzola per capelli al vaso per i fiori: pochissimi sono arrivati davvero sul mercato, ancora meno hanno avuto qualche successo di vendita. Secondo Comiskey, non succederà la stessa cosa con l’AI generativa: “Pensiamo alle aziende, ad esempio. Oggi i robot sono programmati per compiti specifici, nella produzione, nella logistica, in altri settori. Ma con l’intelligenza artificiale generativa diventeranno più flessibili, saranno in grado di reagire in maniera più creativa e adattarsi agli ambiti più diversi. Questo cambiamento si rifletterà anche nella domotica, negli elettrodomestici che abbiamo in casa”. 

Intanto, l’intelligenza artificiale potrà farci risparmiare, permettendo di controllare i consumi di energia domestici ed evitando gli sprechi: e così torna il tema della sostenibilità. Un altro passo avanti promette di essere Matter, la piattaforma unica per la domotica lanciata lo scorso anno: consente di utilizzare dispositivi di marchi e sistemi diversi, come Google, Apple, Amazon e altri. “È il primo passo verso un ambiente interoperabile, dove non si è costretti a cambiare dispositivo quando si passa da una piattaforma domotica all’altra. Ci vorrà ancora del tempo perché si affermi, diciamo cinque anni, in linea con il ciclo di sostituzione dei prodotti attuali, ma l’esempio di Matter è illuminante, perché è uno standard nato dall’accordo tra produttori”, osserva Comiskey.

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Gli standard

In Europa abbiamo l’Unione che impone le regole, ad esempio la porta USB-C per la ricarica, che adesso è arrivata anche sull’iPhone: “Come CTA, siamo a favore degli standard, purché non impediscano l’innovazione. L’idea è che i legislatori decidano insieme con i produttori, e in questo l’Unione Europea ha un vantaggio, perché da noi a volte le regole cambiano da stato a stato”. Un esempio è il Right to Repair, il diritto alla riparabilità, in vigore nello stato di New York e a breve in California. Se ne discute anche in Europa, insieme con la possibilità di imporre batterie sostituibili per tutti i dispositivi portatili: “Credo che ai consumatori interessi il grado di innovazione, ci sarà sempre chi preferisce uno smartphone più potente o più resistente all’acqua, altri opteranno per le batterie sostituibili. È importante avere la possibilità di scegliere”, riflette Comiskey.

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La scommessa degli smartphone

Al CES negli anni scorsi non si sono visti grandi lanci di smartphone, che invece sono presentati perlopiù in concomitanza con il Mobile World Congress. Ma è un mercato ancora capace di innovare? “Pensiamo all’Africa, all’America Latina, al Sud-est asiatico, zone in cui lo smartphone è molto spesso l’unico accesso alla rete, quindi non è solo uno strumento per connettersi, ma anche per entrare nell’economia globale: qui l’innovazione sta soprattutto nelle app e nell’utilizzo che se ne fa. Ma c’è spazio anche per innovare nel design, nell’esperienza utente, nell’efficienza dei processori e nelle batterie, ad esempio. Senza dire dell’intelligenza artificiale, che è arrivata anche negli smartphone: i maggiori produttori progettano da soli i chip per i loro dispositivi, e sempre più spesso includono una sezione dedicata per l’IA. Sono convinto che tra una generazione o due, l’IA trasformerà radicalmente gli smartphone come li conosciamo oggi”.  

Rimane il metaverso, che l’anno scorso era una delle tecnologie più discusse. Oggi se ne parla molto meno, ma ha ancora un futuro? Per Comiskey, “al contrario di quello che si pensa, il metaverso ha già delle applicazioni pratiche nelle imprese: nella telemedicina, ad esempio, o con i digital twins, gemelli digitali con cui fare sperimentazioni e simulazioni a costo bassissimo. Com’è stato con l’iPhone, il Vision Pro di Apple potrebbe diventare il portale attraverso il quale il metaverso potrebbe passare dalle aziende al grande pubblico”. 

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Written by bourbiza mohamed

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