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Berlino, fallito attacco con bombe molotov alla sinagoga


“A 85 anni dal pogrom vogliono di nuovo che le sinagoghe brucino”. E che ciò accada a Berlino, per il capo della comunità ebraica Gideon Joffe, è particolarmente grave. “Gli ebrei, nonostante tutto, non si sentono più sicuri in questa città”. Poco prima delle quattro di ieri notte, due bombe molotov sono state buttate da due uomini mascherati contro la sinagoga di Brunnenstrasse, nella parte Est della capitale. Hanno mancato l’obiettivo infrangendosi sul marciapiede, ma nella capitale del Paese che il 9 novembre di 85 anni fa si macchiò di una caccia feroce agli ebrei danneggiando, radendo al suolo o bruciando 1.400 sinagoghe – 30 soltanto a Berlino – è chiaro che si tratta di un gesto che ha suscitato un’ondata di indignazione. Peraltro, alle otto di mattina, mentre la polizia stava ancora raccogliendo indizi intorno alla sinagoga, un uomo è sceso da uno scooter e ha cominciato a correre verso il luogo di culto urlando insulti contro Israele. È stato arrestato.

Dall’Egitto è intervenuto Olaf Scholz a commentare l’attacco alla sinagoga: “Voglio dire esplicitamente che sono furioso. Mi fa personalmente infuriare ciò che alcune persone fanno e dicono”. Su Twitter il cancelliere socialdemocratico ha aggiunto che “l’antisemitismo non può avere alcuno spazio in Germania”. Anche il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha condannato l’accaduto: “La nostra storia ci impegna a fare di tutto perché l’antisemitismo non si diffonda ulteriormente, in questo Paese”.

In Germania, a dieci giorni dallo scoppiare del conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, si moltiplicano gli episodi di antisemitismo. Nei giorni scorsi, sempre a Berlino, su alcuni edifici abitati da famiglie ebraiche sono apparse stelle di David, come durante il nazismo. Ieri sera, dopo una veglia filopalestinese alla Porta di Brandeburgo che si era svolta pacificamente, alcune frange violente dei manifestanti hanno aggredito la polizia. Gli agenti sono stati costretti a presidiare il monumento alla Shoah che si trova a pochi metri da lì.

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Sempre nel corso della notte si sono registrati scontri tra manifestanti filopalestinesi e polizia nel quartiere Neukoelln. Le misure di sicurezza intorno a tutte le istituzioni ebraiche in Germania sono state rafforzate. Molte manifestazioni filopalestinesi sono state vietate o sciolte in città come Amburgo, Berlino, Mannheim, Francoforte o Friburgo. Ma la ministra dell’Interno Nancy Faeser ha specificato che non si tratta di un divieto generalizzato. Dopo il sanguinoso attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, il cancelliere Scholz ha annunciato invece nei giorni scorsi che le organizzazioni filopalestinesi Hamas e Samidoun saranno vietate, in Germania.



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Written by bourbiza mohamed

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