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Migranti, il popolo dei diritti si mobilita “Marciamo contro i Cpr del governo”

Oltre quaranta associazioni, attivisti, ma anche avvocati, giuristi, studenti e migranti scendono in piazza XX Settembre oggi pomeriggio alle 15 per protestare contro la creazione dei nuovi Centri per il rimpatrio (Cpr) annunciati dal governo di Giorgia Meloni. «Strutture carcerarie controverse sul piano giuridico», così le definiscono i militanti di Làbas e Tpo, che hanno indetto la manifestazione. Strutture «in cui sono rinchiuse le persone rese irregolari dalla legge Bossi-Fini sull’immigrazione». Nel mirino c’è anche (e soprattutto) il ddl Cutro, il cui «obiettivo dichiarato – secondo i manifestanti – è quello di aumentare le espulsioni».

Una manifestazione preparata da tempo,con assemblee e pranzi sociali, nata dall’annuncio dell’apertura di almeno un Cpr in Emilia-Romagna, linea ribadita dal ministro Matteo Piantedosi anche nell’ultima visita in Prefettura a Bologna. «Questo ha risvegliato il movimento che ha portato a chiudere il Cie anni fa – spiega Damiano Borin, attivista di Làbas e Tpo – Da lì era nato uno slancio della città per l’accoglienza diffusa e degna. Quello per cui continuiamo a batterci oggi. Inaccettabile accettare nuovi centri che sono delle carceri, questa battaglia porta dentro anche il Mattei sovraffollato con tende e container».

Il corteo sfilerà per le strade cittadine fino a piazza Nettuno con una probabile tappa davanti alla Prefettura. Nelle rivendicazioni non c’è solamente il “No ai Cpr”, ma anche la richiesta alle istituzioni di accelerare e semplificare le procedure per i permessi di soggiorno per i migranti, spesso costretti ad attendere per mesi all’interno di centri d’accoglienza sovraffollati e privi delle condizioni igieniche minime, anche solo per farsi prendere le impronte digitali. «Nel frattempo noi non possiamo fare nulla – rivendicano gli stessi ospiti del Mattei – non possiamo lavorare, non abbiamo accesso alle cure mediche al di fuori del Cas, non possiamo spostarci. Insomma, non possiamo vivere. Vogliamo i nostri documenti». Tante le sigle che hanno aderito alla manifestazione tra cui Mediterranea, i giuristi di Asgi, il Portico della Pace, Piazza Grande, Arci, Dialoghi, Legambiente, Famiglie Accoglienti, Centro Astalli, Vag 61, l’Hsl Football Antirazzista e Cucine Popolari, Donne in nero.

«Mi sembra doveroso prendere parte a questo corteo – riflette il fondatore Roberto Morgantini – perché grossi concentramenti di persone come i Cpr sono a pieno titolo delle carceri in cui vengono rinchiuse anche persone che non hanno commesso nessun tipo di reato e che si ritrovano con i diritti lesi a tutti i livelli. Bisogna pensare modalità diverse e centri che garantiscano alle persone la possibilità di esistere e di vivere con piena dignità. I Cpr sono illegittimi in se stessi, tanto più per chi non ha commesso nessun reato».



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Written by bourbiza mohamed

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