Amadori interviene con una nota stringata sul caso dell’arresto di un suo dirigente – per l’esattezza ex dirigente da alcuni giorni – connesso ad un raggiro ai danni del colosso alimentare. In sostanza vengono indicati, da notizie di stampa non confermate, ammanchi del valore di 30 milioni di euro, con parte dei prodotti che, uscendo dal tracciamento aziendale, sarebbero finiti in una sorta di mercato parallelo. Il dirigente sarebbe finito agli arresti domiciliari, a seguito di un’inchiesta giudiziaria. “L’azienda rileva che, dalle prime verifiche interne e con riserva di ulteriori approfondimenti tuttora in corso, il danno stimato ad oggi per Amadori sarebbe sensibilmente inferiore rispetto a quanto riportato sugli organi di stampa”, viene però comunicato da Amadori.
“L’azienda ha appreso dalla stampa dell’arresto di un ex collaboratore che è stato effettuato e ribadisce la propria posizione di parte lesa e offesa sull’intera vicenda”, continua la nota dell’azienda, che sarebbe stata vittima di queste azioni. Emerge inoltre che “l’azienda aveva già avviato da tempo una verifica interna, tuttora in corso, che aveva portato la scorsa settimana all’interruzione del rapporto con il collaboratore”. ed infine: “Al contempo, l’azienda conferma il suo pieno supporto alla Procura della Repubblica, perché venga fatta immediata chiarezza e piena luce sulle condotte illecite che sembrano emergere dalle indagini”.