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Apostolico, la Lega posta un nuovo video della giudice


Batte le mani al ritmo dello slogan che i manifestanti gridano davanti alle forze di polizia: “Siamo tutti antifascisti”. La Lega tira fuori un nuovo video della giudice Iolanda Apostolico, qui ripresa accanto al marito Massimo Mingrino, funzionario del tribunale di Catania. È sempre il 25 agosto 2018 ma è un altro momento della manifestazione indetta per il caso Diciotti al porto di Catania.

I fornitori di video di Matteo Salvini dunque mettono altra carne al fuoco. A corredo del video Salvini posta una frase di Rosario Livatino, giudice di Agrigento ucciso dalla mafia nel 1999. “Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. E aggiunge come didascalia: “Catania, coppia che lavora in tribunale tifa con l’estrema sinistra davanti alla polizia”. 
Un ulteriore tassello nelle accuse mosse alla giudice che ha disapplicato il decreto Cutro sul trattenimento di 4 richiedenti asilo che nei prossimi giorni potrebbe portare all’apertura di un procedimento disciplinare già in corso di valutazione da parte del ministro di grazia e giustizia Nordio.

Ieri sono spuntate nuove immagini, girate da un giornalista di LaPresse, che mostrano la giudice al sit-in di protesta a Catania nel 2018 e dove si vede il segretario di Rifondazione comunista dell’epoca, Pier Paolo Montalto, gridare contro i poliziotti accusandoli di aver manganellato una ragazzina e, accanto a lui, la giudice che alza il braccio e dice qualcosa che non si sente. La Lega ha rialzato il tiro e commentato: “Sconvolgente”. Nelle stesse ore si è rivelato l’uomo del mistero: a girare le immagini che riprendono la giudice Iolanda Apostolico il 25 agosto 2018 alla manifestazione per il caso Diciotti è stato un carabiniere allora in servizio a Catania. È stato lui a rivelarlo ai suoi superiori. Il video non è finito agli atti di alcuna informativa né negli archivi dell’Arma ma sarebbe rimasto nel suo telefonino e solo quattro giorni fa, ricordandosi della presenza della giudice tra i manifestanti, lo avrebbe condiviso in una chat di vecchi amici e colleghi.

Ma restano punti oscuri. Giuseppe Conte oggi è tornato a a chiedere come siano finiti nelle mani del ministro delle Infrastrutture i video: “Lo chiarisca – ha detto il leader del M5S, oggi a San Giovanni Rotondo per il firma day – perché, siccome non è tra i suoi compiti istituzionali fare la collezione dei video che vengono fatti per ragione di sicurezza dalle forze dell’ordine, è bene che chiarisca cosa c’è dietro”. Poi ha aggiunto: “Un magistrato deve essere imparziale e deve anche apparire imparziale ma non consentiremo mai a questa maggioranza di realizzare il disegno e di approfittare di singole circostanze ed episodi, qualunque essi siano, per perseguire un disegno volto a mettere il bavaglio alla magistratura”.



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Written by bourbiza mohamed

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