Nel primo pomeriggio ci sono state due sparatorie in un ospedale universitario e in una casa poco distante a Rotterdam, in Olanda, e ci sono almeno due vittime, ha confermato la polizia: una donna di 39 anni, che era vicina di casa dell’assalitore e un insegnante dell’Università Erasmus di 42 anni.
Gli agenti hanno arrestato il sospettato, un uomo di 32 anni, studente del campus, che indossava abiti militari e un giubbotto antiproiettili.
La prima sparatoria sarebbe avvenuta in un appartamento privato, la casa sarebbe poi stata data alle fiamme. A quel punto l’assalitore si sarebbe diretto verso l’ospedale universitario dell’Erasmus University Medical Center, uno dei più grandi e prestigiosi campus scientifici d’Europa, dove ha aperto il fuoco contro medici e studenti.
La polizia ha confermato che il sospetto indossava abiti “da combattimento”: alto, capelli neri, portava uno zaino e ha agito da solo. “Escludiamo che ci sia un secondo uomo”, ha comunicato la polizia.
Non sono chiari i motivi dell’attacco. Un testimone italiano che era nel campus al momento delal sparatoria ha parlato con l’Ansa: “Ho sentito degli spari e delle urla, era il panico ovunque. Siamo scappati verso l’uscita lasciando tutti gli effetti personali”, ha raccontato Beniamino Vincenzoni, 24 anni, medico italiano residente in Olanda, che lavora nell’ospedale universitario Erasmo da Rotterdam. “La polizia ha arrestato un uomo di 32 anni, che era entrato in una delle aule del nosocomio e aveva aperto il fuoco contro un medico-docente che aveva anche chiamato per nome prima di sparargli”, ha raccontato Vincenzoni che non esclude il movente personale.
“A causa di incidenti in corso, vi chiediamo di non venire all’Erasmus MC”, ha comunicato la direzione del campus sul suo account X (ex Twitter).