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Marconi, lo startupper che ha connesso il mondo


I primi esperimenti col maggiordomo nelle campagne di Pontecchio, come Steve Jobs nel garage della sua casa di Palo Alto. I primi risultati, dall’avvisatore temporali costruito a 18 anni al sistema di telegrafia senza fili abbozzato nel 1895, considerato il battesimo della radio e di tutto ciò che verrà – dalla radiodiffusione alla televisione fino alle reti di telefonia cellulare. Un anno dopo il salto a Londra, la Silicon Valley di fine Ottocento, per scovare i capitali adeguati a finanziare l’invenzione della tecnologia wireless, termine che avrebbe anche dato il nome alla sua prima società. Guglielmo Marconi è stato molto più di un inventore: incarna il prototipo di uno startupper che ha messo insieme le intuizioni giovanili, la capacità di fundraising – anche attraverso quelli che oggi chiameremmo «pitch», impressionanti dimostrazioni della propria creatura perfino a beneficio del giornalismo dell’epoca – e la straordinaria imprenditorialità che ha traghettato il pianeta dal telegrafo alla comunicazione contemporanea. Un profilo, insomma, più vicino a quelli di oggi che ai tradizionali inventori di ieri. Per questo, in vista dei 150 anni dalla nascita che cadranno il prossimo anno – era nato a Bologna il 25 aprile 1874 – al Nobel per la fisica verrà dedicato un tributo sul palco dell’IT Week, il più grande appuntamento italiano sulla tecnologia organizzato da Gedi e Italian Tech in scena dal 27 al 29 settembre alle Ogr di Torino.

L’evento

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«Già con gli iniziali esperimenti a Pontecchio e poi in giro per il mondo – fondamentale fu la prima trasmissione transatlantica di un segnale il 12 dicembre 1901 – gettò le basi per comprendere le proprietà di propagazione delle onde elettromagnetiche che sono fondamentali per costruire i diversi sistemi radio che noi oggi usiamo – spiega Gabriele Falciasecca, luminare dell’elettromagnetismo, docente emerito all’Università di Bologna, per vent’anni presidente della Fondazione Guglielmo Marconi – di ciò fu il primo a darne dimostrazione con una vita di lavoro e le sue attività imprenditoriali erano molto indirizzate a conseguire questo obiettivo. Prima con le onde lunghe dimostrò che si potevano trasmettere segnali a migliaia di km. Poi con le onde corte indicò come sviluppare, e sviluppò, sistemi come i ponti radio, le comunicazioni mobili, la radiodiffusione, il radar, i radioaiuti al traffico aereo, i telecomandi ecc. Non fu il solo ad essere attivo in questo, ma primo protagonista certamente». Dal primo segnale transoceanico, evolutosi poi in un servizio regolare e che molte vite consentì di salvare nel naufragio del Titanic, ai trasmettitori a scintilla per comunicare con le colonie o con le navi fino all’insistenza sulle onde corte passando per le vicende militari e la carriera politica, quella di Marconi è stata una vita all’insegna del brivido della scoperta e della continua sperimentazione, record dopo record. Una vita che ha fatto la Storia.

Colloquio

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La sua, di storia, rivive da questo mese nella serie fantasy in podcast “Guglielmo e La Ragazza delle Onde”, prodotta da Radioimmaginaria per la Rai in tre stagioni e presto disponibile su Rai Play Sound che appunto celebra Marconi anche per promuovere fra gli studenti i percorsi di studio in materie scientifiche, matematiche e tecnologiche. Inoltre, da ottobre 2023 e per tutto il 2024, partendo dalle province di Bologna e Ravenna, partirà un tour nelle scuole medie e superiori d’Italia per riscoprire, oggi che tutto appare scontato, l’importanza delle scoperte e soprattutto la capacità di difenderle e svilupparle con visione e strategia. «Marconi fu scienziato ed imprenditore: nella sua unica persona aveva dunque le doti di sviluppatore di conoscenza e di imprenditore capace di farla fruttare, questa conoscenza – conclude Falciasecca – forse qualcuno poliedrico come Marconi c’è in giro anche oggi e allora va trovato e aiutato. Ma in mancanza di ciò, produttori di conoscenza ed applicatori della stessa devono diventare come una cosa sola se si vuole alla fine che tutto si trasformi in progresso per il paese».

Verso l’ITWeek

Le startup, quelle buone





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Written by bourbiza mohamed

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