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X (Twitter) sospettato di ostacolare i media meno graditi a Musk tra cui Reuters e New York Times

X, il social di Elon Musk nato dalle ceneri di Twitter, avrebbe rallentato per giorni la velocità di apertura dei link a siti di informazione sgraditi alla nuova proprietà. Siti come New York Times e Reuters, così come quelli di piattaforme social come Facebook, Threads (l’anti Twitter di casa Meta) e Bluesky (un social lanciato da pochi mesi da Jack Dorsey, già fondatore di Twitter) sarebbero stati ostacolati per giorni. Il rallentamento non ha riguardato tutti i siti, ma solo alcuni in particolare. Quelli che negli utlimi mesi sono risultati più criticati da Elon Musk, 

Tutti i siti interessati, secondo quanto diversi report hanno evidenziato, impiegano più tempo a caricarsi rispetto ad altri siti come, ad esempio il Washington Post e Usa Today. Un rallentamento mirato. Che colpisce la velocità di caricamento di una pagina, interferendo di conseguenza sul posizionamento nei motori di ricerca di un articolo o di un sito. Infatti i siti che si caricano rapidamente tendono a comparire più in alto nelle ricerche di Google, che dà priorità ai siti che si caricano in non più di 2,5 secondi. 

 

Cinque, dieci secondi per aprire i link 

Il ritardo, da quanto è emerso sui siti americani, è stato segnalato per la prima volta da un utente all’inizio di martedì sul forum di discussione Hacker News. L’utente anonimo ha evidenziato che gli utenti di Twitter vedranno almeno un ritardo di cinque secondi su alcuni siti prima di essere reindirizzati all’indirizzo corretto da “t.co”, un servizio di abbreviazione dei collegamenti utilizzato da Twitter per elaborare i link pubblicati sul suo sito.

Secondo Littledata, un sito che monitora Google Analytics, nel settembre 2022 solo i siti che si caricano in meno di 2,9 secondi si sono classificati nel 20% superiore dei risultati di ricerca, ma con The Times e Reuters che impiegano cinque e dieci secondi per caricarsi, è possibile che il rallentamento stia avendo un effetto ampio su questi media.

 

La battaglia di Musk contro media e giornalisti 

Quando ha comprato Twitter, Musk si è definito “un assolutista della libertà di parola”. Il suo stesso investimento, 44 miliardi per assicurarsi la piattaforma, è stato motivato dalla necessità sentita di garantire a tutti massimo accesso alle informazioni, senza censure né limitazioni a senso unico. Ma rispetto alle sue intenioni, Musk non sempre si è comportato in maniera conseguente. Nel tardo pomeriggio di martedì, X sembra aver eliminato il ritardo. Contattata per un commento da Reuters, X ha confermato l’esistenza del ritardo, poi rimosso, senza però fornire ulteriori dettagli.

Il miliardario Elon Musk, che ha acquistato Twitter ad ottobre per 44 miliardi, ha da tempo avviato una sua battaglia personale contro i media e i giornalisti, specie quelli che hanno espresso critiche alle sue aziende, tra cui Tesla e SpaceX. 



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Written by bourbiza mohamed

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