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Primarie Pd, a Bologna i circoli spingono Bonaccini: «Ma non capiamo il metodo»


Il voto nei circoli del Pd (LaPresse)

Tra due settimane, quando dal 3 al 12 febbraio il voto degli iscritti selezionerà i due candidati alla segreteria del Pd che si sfideranno alla «finale» delle primarie, gli occhi di tutti saranno puntati sui circoli. Fino ad ora però quelli che un tempo erano il motore immobile del Pd, provati dagli anni della pandemia e da un trend elettorale che non ha premiato (è un eufemismo) il partito alle ultime elezioni, assistono al congresso più da spettatori che da protagonisti. Mentre anche a Bologna, come continuano a ripetere i sondaggi, il vento sembra soffiare soprattutto in direzione di Stefano Bonaccini.


Il dibattito nei circoli Pd di Bologna

Al circolo Fossolo del Savena, il quartiere dove è cresciuto politicamente il sindaco Matteo Lepore, il congresso aperto e costituente non ha sfondato tra gli iscritti. «Magari è una questione anagrafica, ma molti ritengono questa metodologia difficile da digerire», allarga le braccia il segretario del circolo, Maurizio Ghetti. In questo spicchio di periferia che si bagna nel Savena e annuncia San Lazzaro, finora, il congresso è stato più osservato che vissuto. «Finora non abbiamo organizzato appuntamenti. D’altra parte l’attivismo dei comitati dei candidati per certi aspetti ci ha un po’ rubato il lavoro, diventa anche difficile prendere l’iniziativa…», spiega Ghetti, che ha pochi dubbi sul profilo che va per la maggiore nel circolo: «Bonaccini è sicuramente quello che riscuote maggiormente il favore degli iscritti». Qualche chilometro più a Ovest, nella sempre più gentrificata Cirenaica, si affrontano problemi simili. «Appuntamenti? Non ne abbiamo fatti e non so bene cosa faremo. Stiamo pagando come tutti gli anni del Covid, siamo travolti da ciò che è capitato. E poi i comitati dei candidati sono già attivissimi», dice la segretaria del circolo di via Bentivogli, Loretta Bittini, anche lei schierata con Bonaccini: «Ha lavorato bene come segretario dell’Emilia-Romagna e in Regione, la sua è una figura che è nei tempi». Non si sbilancia però sugli equilibri nel circolo: «È difficile prevedere come andrà — dice Bittini — ma sicuramente Bonaccini ed Elly Schlein sono i candidati che emergono con nettezza».

Stefano Bonaccini e la corsa dem

Emergono meno i segretari di circolo in campo per Elly Schlein. Un po’ perché l’ex presidente di Viale Aldo Moro paga la sindrome del «papa straniero» (ha ripreso la tessera del Pd soltanto un mese fa), un po’ perché una buona fetta della maggioranza dem qui si è da subito schierata con il governatore. Al Pratello la deputata dem può contare sull’agguerrita enclave del circolo guidato da Mery De Martino, dove di mercoledì si riunisce il comitato Porto-Saragozza per Elly Schlein. E poi c’è il circolo della Bolognina, dove l’ex vice di Bonaccini si è tesserata a metà dicembre. Il segretario del circolo, Mario Oliva, resta equidistante. E gli iscritti? «Cinquanta e cinquanta tra Stefano ed Elly direi — dice — anche se la discesa in campo di Gianni Cuperlo ha rimescolato le cose a sinistra. C’erano molti indecisi che ora si sono spostati su Cuperlo, che anche io stimo moltissimo. Il congresso ha portato nuovi iscritti».

La strada in salita per Elly Schlein anche in Emilia-Romagna

Non è facile la vita dei segretari che stanno con Schlein lungo la via Emilia. Ivan Balboni, che guida il circolo di Baricella, è uno di quelli che da giovane ha avuto la tessera del Pci e che negli anni di Matteo Renzi aveva abbandonato il Pd. Oggi spera in una rinascita da sinistra. Gli iscritti, rivendica, sono aumentati. «Quando abbiamo eletto la segretaria della Federazione, Federica Mazzoni, erano 17. Adesso sono 50». Balboni, però, si è ritrovato circondato. «Non ho difficoltà a dire che sono in netta minoranza, la maggioranza del direttivo sta con Bonaccini». Lui, però, non cambia idea. «Non vorrei scomodare Togliatti, per cui gli emiliani erano ottimi amministratori ma pessimi politici, però credo avesse ragione. Ho grande stima di Bonaccini — dice il segretario del circolo di Baricella — ma questo partito ha bisogno di un fortissimo segnale di discontinuità e non può essere Bonaccini, che è un uomo di apparato, a darglielo».

Dalla periferia ai Colli l’umore degli iscritti

Sui Colli di Bologna, in quella che la segretaria di circolo Anna Rosa Almiropulo definisce «la zona storicamente più moderata», è comunque Bonaccini il candidato che va per la maggiore. «Nel 2013, anche se di poco, tra i nostri iscritti aveva vinto Gianni Cuperlo. Stavolta sta intercettando alcuni che avrebbero votato Schlein, ma alla fine penso che vincerà Bonaccini», dice Almiropulo, anche lei schierata per il governatore emiliano-romagnolo. Come Federico Diamanti, che guida il circolo Andrea Costa al Porto-Saragozza. «Voterò Bonaccini perché è un amministratore serio e concreto che ha sempre creduto e lavorato per il Pd», dice Diamanti, convinto che tra gli iscritti del suo circolo «siano più forti i candidati la cui storia è stata all’inter

no del Pd, come Bonaccini e Cuperlo, non avanti e indietro».

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19 gennaio 2023 (modifica il 19 gennaio 2023 | 15:21)

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Written by bourbiza mohamed

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