Intesa Sanpaolo al Food Summit Lombardia di Pavia: sinergie tra le diverse realt del territorio, integrazione tra modello agricolo e apparato industriale e innovazione
Forte incremento delle esportazioni, continuo investimento sulla qualit delle produzioni, sinergie tra le diverse realt del territorio, fortissima integrazione tra modello agricolo e apparato industriale e costante innovazione per migliorare la produzione e il suo impatto ambientale.
Sono queste le chiavi di sviluppo che hanno caratterizzato nel 2022 il settore agroalimentare lombardo, emerse durante il Food Summit Lombardia svoltosi la scorsa settimana a Pavia e organizzato da Gruppo Food con il sostegno di Intesa Sanpaolo. L’evento stato l’occasione per discutere le criticit legate all’attuale contesto economico territoriale, evidenziare le potenzialit di crescita, con un focus particolare dedicato all’importanza strategica delle sinergie all’interno delle filiere e la condivisione di best practice e istanze dei protagonisti del settore agroalimentare lombardo. A oggi Intesa Sanpaolo ha gi attivato nel comparto agro alimentare 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori per un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro. Un’agevolazione a beneficio di tutti i fornitori strategici individuati dall’azienda capofiliera con cui la banca sigla l’accordo con l’intento di estendere le migliori condizioni a tutti i soggetti del processo produttivo ha sottolineato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa.
In un momento cos particolare e complesso, la filiera agroalimentare lombarda conferma la sua leadership nel comparto agricolo e, con oltre 3,8 miliardi di euro, seconda in Europa e prima in Italia per valore aggiunto in agricoltura. Con 5,8 miliardi di euro al primo posto in Italia anche per valore aggiunto nell’industria alimentare e delle bevande.
Da una survey condotta presso le filiali Intesa Sanpaolo dedicate all’Agribusiness, nel corso del 2022 si stima una crescita di fatturato per le imprese agro-alimentari lombarde, in tutte le principali filiere. Tra queste, spiccano la coltivazione di riso (oltre il 40 % del totale nazionale), e la zootecnia (circa la met dei suini e un quarto dei bovini italiani sono allevati in regione), fortemente integrate con le tradizioni del territorio e l’industria della trasformazione.
L’export agro-alimentare della Lombardia quasi raddoppiato dal 2008 ad oggi, passando da 4,5 miliardi a circa 8,2 nel 2021. Sul mercato interno, invece, si sta assistendo a un fenomeno di normalizzazione post-Covid che vede le persone tornare maggiormente ai consumi fuori casa e abbandonare alcune abitudini alimentari instaurate con i lockdown. In uno scenario positivo non mancano per le criticit, legate soprattutto al generale aumento dei costi che non sempre possibile trasferire sui prezzi rivolti al consumatore finale.
Per quanto riguarda le aspettative per il 2023, secondo Intesa Sanpaolo nella prima parte dell’anno attraverseremo una fase di rallentamento dell’economia mondiale e italiana, per poi assistere ad una ripresa della crescita a partire dal secondo/terzo trimestre. Per quanto riguarda l’energia, sebbene in un quadro molto incerto l’aspettativa che man mano le tensioni che hanno causato l’impennata dei prezzi si attenuino. Lo shock determinato dall’inflazione sul reddito delle famiglie si rifletter soprattutto sui consumi delle famiglie meno abbienti.
Nonostante le criticit registrate, l’intenzione di continuare a investire c’, soprattutto in digitale e sostenibilit. Infine, molti di questi investimenti in digitale e sostenibilit potranno usufruire dei fondi messi a disposizione dal Pnrr. Per il settore agroalimentare sono previsti 6,8 miliardi di euro, ma ancora troppe poche imprese, soprattutto le pi piccole, sembrano essere consapevoli delle opportunit messe a disposizione.
22 febbraio 2023 (modifica il 22 febbraio 2023 | 07:32)
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