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peccato che è già in pensione

Una vita da precaria, poi finalmente l’agognato ruolo. Per un’insegnate la conquista del posto di ruolo è l’ambizione più importante. E lo era anche per Anna Maria, docente di Bisaccia, in provincia di Avellino. La donna ha lavorato come insegnante precaria fino al raggiungimento dei suoi settant’anni ed è stata per lungo tempo iscritta nelle Gps (Graduatorie provinciali supplenze) nelle scuole di Rimini come insegnante di sostegno.

Nel 2018 ha partecipato al suo ultimo concorso ordinario per conquistare il posto di ruolo e proprio nelle ultime ore – con le immissioni dei nuovi insegnanti per l’anno scolastico 2023/2024 ancora in corso – è stata ripescata per un posto a tempo indeterminato. Peccato però che la cattedra le sia stata assegnata troppo tardi: la docente infatti è già in pensione. Il ruolo resterà soltanto un sogno per Anna Maria, che ora potrà comunque dire di avercela fatta.

“Se n’è andata dal mondo del lavoro da precaria senza ricostruzione di carriera, priva di un inquadramento rapportato all’anzianità e senza un minimo di diritti economici. È un’ingiustizia” lo ha detto Simonetta Ascarelli, segretaria provinciale Flc Cgil di Rimini a Il Fatto Quotidiano, che ha riportato la storia. “In Italia, facciamo pochi concorsi e pure male – conclude la sindacalista -. L’amministrazione deve definire le competenze, la preparazione tecnica ma anche pedagogica; va costruita una procedura certa, con concorsi ogni due anni”.



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Written by bourbiza mohamed

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