Dunque la notizia che Giuseppe Conte passa le sue vacanze di Capodanno a Cortina d’Ampezzo in un hotel cinque stelle che in questi giorni vende le camere a duemilacinquecento euro a notte. E che male c’? Sar libero di fare quello che vuole? E noi non abbiamo il dovere di ricordarci che a fare il progresso sono state spesso lite illuminate, che mentre approvavano legislazioni a favore dei lavoratori e degli sfruttati, pensiamo all’alta borghesia e all’aristocrazia del Regno di inizio Novecento, vivevano in ville alla Alfredo Berlinghieri, in condizioni incomparabili a quelle delle classi operaie? Qual il problema se chi fa un lavoro come gli altri, cio il rappresentante del popolo, poi si gode le vacanze? Nessuno.
Giuseppe Conte, il M5s, Rousseau e Voltaire
Il problema per che siamo fermi alla mitica missiva di Rousseau a Voltaire di tre secoli fa, con il primo che usava quel tono di lagna e di lamentazione perenne rispetto alla propria misera condizione che ci familiare, visto che partiti e politici del nostro tempo lo hanno scelto come tono fisso. Ricevette una risposta chiara, Rousseau: monsieur, mi dispiace per la vostra sorte, ma io non che me la passi meglio. Cosa voleva dire Voltaire? Attenti a pensarsi sempre come delle vittime, perch le sventure capitano anche ai benestanti. E una simile cosa, ma al contrario, succede oggi all’apocalittico che ha scelto fin dall’inizio la ponderosa qualifica di avvocato del popolo e che in cinque anni di attivit politica ha fatto della lamentazione un’arte: noi, gli esclusi, noi, i vinti, noi gli ultimi, gli sconfitti della globalizzazione liberale e liberista; noi, le buone genti oneste e rette del Sud sfruttato fin dai Savoia, noi che il sistema ci ha lasciati sempre fuori, scalzati dal banchiere centrale europeo Draghi, eccetera.
Apocalittici e integrati: la grande lotta in questa vicenda
Per fare la tara di questa retorica basta una ricerchina su Google, ma certo che l’hotel cortinese, magari incontrando a colazione la Santanch davanti agli estratti di mango e zenzero, o incrociando Signorini alla Spa con l’accappatoio e le pantofoline di spugna, proprio di pi: una sfida estetica, antropologica alla nostra capacit di digestione. Perch alla fine puoi essere integrato e rivendicarlo. Puoi avere il coraggio di vivere in modo gaudente ed epicureo. Oppure puoi passare le giornate a maledire il mondo che va a rotoli, le lite cattivone, i governi ladri, eccetera. Ma non puoi uscire dalla porta di Palazzo Chigi per entrare dalla finestra dello chalet in Tofana, infilarti nella etnia italiana degli apocalittici in pelliccia, insomma finire come un personaggio vanziniano, un Mario Marchetti, un Billo, e sperare che nessuno se ne accorga.
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2 gennaio 2023 (modifica il 2 gennaio 2023 | 20:57)
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