Può essere Kirill la chiave di volta della mediazione vaticana: a differenza di Vladimir Putin, il patriarca ortodosso russo può infatti “depoliticizzare” l’aiuto umanitario e permettere progressi reali in questioni come il rimpatrio dei bambini ucraini trasferiti in Russia dall’inizio della guerra.
Lo spiega il cardinale Fernando Filoni, 77 anni, diplomatico di lungo corso (è stato nunzio in Iraq, l’unico ambasciatore a non lasciare Baghdad durante i bombardamenti statunitensi, ma ha anche guidato la “missione di studio” a Hong Kong), poi Sostituto agli Affari generali della Segreteria di Stato e, dal 2011 al 2019, prefetto della potente congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli (Propaganda fide).