Il numero complessivo dei ricorsi aumentato del 6% rispetto al 2021. In 5 anni dimezzati i procedimenti pendenti. Soddisfatto il presidente Gabbricci
Immigrazione e quote latte. Sono queste le materie che pi di altre hanno tenuto impegnati nel 2022 i magistrati del Tar di Brescia. Se la mole di ricorsi che riguardano la richiesta di emersione da lavoro irregolare presentati da cittadini extracomunitari non una novit (395 contro i 239 del 2021), lo invece il ritorno massiccio delle tematiche legate alla vicenda dei limiti imposti agli allevatore per la produzione di latte. Nel 2022 su 210 ricorsi presentati in materia di agricoltura (192 quelli del 2021), 199 erano sulle quote latte. Dopo la prima fase di procedimenti iniziati circa vent’anni fa ora — ha commentato Angelo Gabbricci, presidente del Tar di Brescia — stiamo osservando un crescendo preoccupante di ricorsi, si tratta soprattutto di provvedimenti di esecuzione, nati sugli esiti di quei giudizi. Dati emersi ieri durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Il presidente Gabbricci ha parlato di un incremento della domanda di giustizia. Nel 2022 sono stati presentati 1165 ricorsi contro i 1096 del 2021 (+ 6,3%). I ricorsi definiti sono stati 1390 (con un saldo positivo di 225), pari al 19,3% dei nuovi arrivi; nel 2021 i ricorsi definiti furono 1313, per cui vi stato un incremento di 77 unit, pari al 5,85%. Sempre nello scorso anno tra la prima e la seconda sezione sono state depositate 1195 sentenze (+17% sul 2021) e 696 ordinanze cautelari (+ 98%: in particolare su immigrazione e quote latte).
Una produttivit pi che soddisfacente l’ha definita il presidente, nonostante manchino almeno 2 magistrati rispetto alla pianta organica. Ottimi risultati poi sull’arretrato (3170 i ricorsi pendenti nel 2017 e 1443 alla fine del 2022) e sulla durata dei giudizi. Si ridotta la durata media dei giudizi: mentre, ancora a fine 2019, pendevano 707 ricorsi proposti prima del 2016, ora — ha elencato il presidente nella sua relazione — tutti i ricorsi anteriori al primo gennaio 2020 sono stati decisi o lo saranno entro pochi giorni. Sia questi sia un cospicuo numero di ricorsi depositati nel 2021 saranno definiti del 2023.
Una nota dolente riguarda invece le udienze straordinarie. Quest’anno ne stata concessa solamente una. Una novellata interpretazione proveniente dall’autorit governativa — ha spiegato Gabbricci — concentra le udienze straordinarie in sette sedi di tribunale con maggiore arretrato e penalizza sino ad escludere per il futuro le sedi pi virtuose ormai prossime a fornire una risposta di giustizia per qualsiasi controversia davvero in tempi contenuti: dove si vede che lavorare bene pu anche essere controproducente. Dopo avere ricordato che un giudice soggetto soltanto alla legge e che quindi pu restare estraneo alla politica ed esserne dunque libero, il presidente ha fatto anche un accenno alla giustizia predittiva, cio l’utilizzo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale capaci di supportare la funzione giurisdizionale attraverso l’analisi rapida di una grande quantit di informazioni al fine di proporre l’esito di un giudizio. Ci sar bisogno di regole e controllo critico sugli algoritmi lasciando sempre ai giudici la decisone finale.
24 febbraio 2023 (modifica il 24 febbraio 2023 | 10:20)
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