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quattro persone arrestate per tortura

Gli agenti della questura di Forlì hanno provveduto questa mattina all’alba, sabato, all’arresto di quattro persone di Cesenatico per il grave reato di tortura, oltre che per lesioni. Si tratta di una famiglia composta da padre e madre ultracinquantenni e del figlio di 24 anni. Assieme a loro anche un vicino di casa, coetaneo del ragazzo. E’ questo l’esito di un’attività investigativa durata un paio di settimane e partita dalla denuncia di due fratelli vittime dell’aggressione e della fidanzata di uno dei due. I 4 arrestati sono stati condotti al carcere della Rocca di Forlì.

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura della Repubblica (pm Sara Posa) e accolto dal giudice per le indagini preliminari De Paoli (che ha concesso la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro), uno dei fratelli sarebbe stato attirato nel garage della casa dei suoi aggressori con una scusa, considerato il fatto che vittime e arrestati si conoscevano tra di loro. Qui sarebbe partito un film allucinante, quando è stato immobilizzato con un taser,  prima nei suoi confronti e poi anche nei confronti del fratello, fatto venire nello stesso garage per la presenza del fratello “ostaggio”. 

 Entrambi sarebbero quindi stati legati mani e piedi ad una sedia con fascette, imbavagliati con nastro adesivo e in un caso anche con un asciugamano legato al collo. Quindi sarebbero stati picchiati con spranghe, manici di attrezzi e nel corso delle minacce sarebbe spuntata anche una pistola poi risultata detenuta illegalmente. Una condotta in cui  l’accusa ha ravvisato il reato di tortura, una fattispecie di reato relativamente nuova, risalente al 2017 e che punisce le azioni di limitazione della libertà personale avvenute con crudeltà e che causano effetti psichici nelle vittime. 

Il pestaggio, avvenuto alla fine del mese dello scorso giugno a Cesenatico, sarebbe stato condito anche da minacce di morte e avrebbe coinvolto , anche se in modo più leggero, pure la fidanzata di uno dei due fratelli. Da definire il motivo dell’agguato, legato forse ad un panetto di stupefacente ritrovato a un certo punto nel garage degli aggressori (la droga non è stata però  ritrovata nel corso delle indagini), che per i proprietari di casa sarebbe stato nascosto da uno dei fratelli, circostanza però negata da quest’ultimo. Una volta liberati i due fratelli sono stati minacciati di non sporgere denuncia e di non andare al pronto soccorso. I due però si sono subito fatti refertare le lesioni per circa 15 giorni, con referti che parlano di ecchimosi, lesioni e infrazioni delle ossa delle mani. 

I quattro arrestati (i membri della famiglia) sono difesi dagli avvocati Pietro Martines, mentre il vicino di casa che avrebbe una posizione più defilata nell’intera vicenda da Andrea Romagnoli e Wilner Naldi. Dovranno comparire lunedì davanti al giudice per l’udienza di convalida e per eventuali provvedimenti di mantenimento in carcere o attenuazione della misura cautelare.

FOTO DI REPERTORIO



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Written by bourbiza mohamed

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