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diCesare Bechis
Vescovo della città dal 1990 al 2011, ne era poi diventato vescovo emerito. Si è spento nella sua residenza Casa San Paolo in Lanzo di Martina Franca
E’ morto alle prime ore del 6 marzo Benigno Luigi Papa, arcivescovo emerito di Taranto. Avrebbe compiuto 88 anni ad agosto. Era stato vescovo della diocesi ionica dal giugno 1990 al novembre 2011. Ne ha dato l’annuncio il suo successore, l’attuale arcivescovo Filippo Santoro.
Benigno Papa era entrato in coma giovedì mattina a Casa San Paolo in Lanzo di Martina Franca, residenza da lui stesso scelta dopo aver concluso il suo ministero. Negli ultimi giorni le sue condizioni di salute erano diventate molto gravi e domenica 5 marzo monsignor Santoro gli ha amministrato il sacramento dell’Unzione degli infermi. La camera ardente è stata allestita nella chiesa inferiore della Concattedrale Gran Madre di Dio, in viale Magna Grecia. Le esequie saranno celebrate alle 16 di domani 7 marzo, nella stessa chiesa. In una nota diffusa dalla Curia monsignor Filippo Santoro invita «l’intera comunità diocesana alla preghiera di suffragio per l’anima dell’arcivescovo Benigno Luigi, pastore della chiesa tarantina per 21 anni, preghiera colma di gratitudine e di affetto per una testimonianza autentica di dedizione e di amore per questa terra nel Nome di Cristo».
La carriera di monsignor Papa
Nato a Spongano (Lecce), Benigno Papa fu ordinato sacerdote nel marzo del 1961. Oltre che arcivescovo di Taranto ha ricoperto gli incarichi di vice-presidente per il Sud Italia della Cei e presidente della commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e presidente della commissione episcopale per la famiglia. Papa Francesco lo nominò amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela dal 4 aprile 2016 al 7 gennaio 2017.
Un episodio del 2010, l’anno prima che lasciasse la Curia, lo aveva coinvolto nelle vicende dell’ex Ilva, per le quali aveva ricevuto di recente un avviso di conclusione delle indagini per falsa testimonianza nel processo «Ambiente Svenduto». Il pm ha ritenuto inattendibile la sua versione sulla donazione di 10mila euro fatta alla Curia dall’allora dirigente delle relazioni industriali Girolamo Archinà nel 2010 che, per i magistrati, era invece una mazzetta versata a un altro ex consulente della Procura.
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