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Inchiesta Juventus, anche alla Procura di Bergamo gli atti dell’indagine. «Patti segreti con l’Atalanta»- Corriere.it


di Redazione Bergamo

L’iniziativa legata ai rapporti tra la societ bianconera con altre sei, fra le quali ci sarebbe anche l’Atalanta

La Procura di Torino ha disposto la trasmissione ai colleghi di Bergamo degli atti dell’indagine Prisma sulla Juventus e le plusvalenze nelle stagioni dal 2018 al 2021. L’iniziativa stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto si apprende, sarebbe legata ai rapporti fra la societ bianconera e altre squadre, tra le quali figurerebbe anche l’Atalanta. Bergamo sarebbe coinvolta insieme ad altre 5 citt: Bologna, Udine, Modena, Cagliari e Genova.

Accordi segreti con altri club, per acquisti e cessioni di calciatori, difformi da quelli depositati in Lega. Contratti occulti per riuscire a far quadrare i conti dei bilanci. Sarebbe questo il nuovo sviluppo investigativo su cui stanno lavorando i magistrati torinesi, che accusano gli ex vertici della Juventus — tra loro l’ex presidente Andrea Agnelli e il suo vice Pavel Nedved — di falso in bilancio e false comunicazioni sociali. Tra le societ con cui i bianconeri facevano affari c’ anche l’Atalanta, per ipotesi di side letter, cio accordi collaterali in alcune operazioni di mercato, che avrebbero generato per la Juve un debito non contabilizzato di 14,5 milioni di euro.

Di presunti rapporti opachi si racconta diffusamente negli atti dell’inchiesta. Ora, per, sarebbero emersi nuovi episodi (che potrebbero portare a contestazioni suppletive nell’udienza preliminare del 27 marzo), in cui si parla di plusvalenze e di debiti, verso altre societ, non registrati. Debiti morali, li aveva definiti il ds Fabio Paratici. Debiti reali derivanti da side letter, secondo gli inquirenti. Ed in questo contesto che vanno letti alcuni interrogatori dell’ultima settimana. Davanti ai pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello si sono alternati, come testimoni, l’ex calciatore juventino Rolando Mandragora, il padre (di fatto suo agente), il vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia e Maurizio Lombardo (ex dirigente Juve, oggi alla Roma).

Mandragora, oggi alla Fiorentina, viene ceduto dalla Juve all’Udinese nel 2018 per 20 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre 13 milioni. Il contratto prevedeva una clausola facoltativa di recompra a 26 milioni da esercitare entro il 2020. Mandragora gioca due anni con risultati poco brillanti e nel giugno 2020 si infortuna al crociato. Tuttavia, la Juve lo ricompra a 10 milioni (pi 6 di bonus) per poi lasciarlo in prestito ai friulani. Secondo i pm, parallelamente al contratto depositato in Lega in cui si parlava di facolt di riacquisto, la Juve avrebbe sottoscritto un secondo accordo segreto con obbligo di riacquisto. L’operazione, l’ipotesi investigativa, avrebbe permesso ai bianconeri di iscrivere nel bilancio 2019 la plusvalenza e di non iscrivere il debito di 26 milioni. Traccia del debito emergerebbe da una mail del 10 luglio 2020 in cui Claudio Chiellini, capo dell’area prestiti della Juve, elenca le cifre ancora dovute a club e agenti: accanto all’Udinese c’ scritto 26 milioni.

24 febbraio 2023 (modifica il 24 febbraio 2023 | 19:48)



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Written by bourbiza mohamed

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