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Blessing, seconda laurea e una sfida da vincere: «Stop vittime della tratta»


Mezzogiorno, 15 novembre 2022 – 23:43

Nigeriana, era arrivata in Italia per un lavoro da informatica ma stata poi costretta alla prostituzione. Si ribellata ed ora un esempio per le altre ragazze del suo Paese. Stasera sar celebrata al Circolo Canottieri di Napoli dalla rete Donne Meridiane

di Piero Rossano

Blessing all’epoca dell’arrivo in Italia

Ero partita in aereo da Benin City per la Spagna. L’Italia? Non era in programma che ci arrivassi. E ancor meno che una volta giunta venisse privata dei suoi documenti, del visto di lavoro spagnolo che aveva al momento dell’imbarco in Nigeria, del diritto di opporsi al destino che l’attendeva: prostituirsi sulla strada. Era diventata, suo malgrado, una vittima della tratta di esseri umani. Blessing Okoedion nel 2013 aveva 26 anni e in tasca gi una laurea in Informatica conseguita nel 2009. Il viaggio in Europa — ricorda ora —mi era stato prospettato da una di quelle agenzie che fanno da raccordo tra offerta e domanda di lavoro. Come succede oggi, tanto per fare un esempio, agli infermieri e ai laureati in Medicina del mio Paese che attraverso un progetto del Commonwealth trovano occupazione nel Regno Unito. Blessing ha scoperto sulla sua pelle, per, che esistono agenzie e agenzie: Io sono capitata nelle mani di criminali, dice.

Due settimane fa nel giorno della laurea a L’Orientale
Due settimane fa nel giorno della laurea a L’Orientale

Sono ricordi, cicatrici che riaffiorano alla vigilia di un giorno speciale per lei: questo pomeriggio, al Circolo Canottieri di Napoli, su iniziativa della rete Donne Meridiane, Blessing Okoedion sar festeggiata per il raggiungimento della sua seconda laurea. Stavolta in Scienze Politiche e Relazioni internazionali, conseguita appena qualche settimana fa all’istituto universitario L’Orientale di Napoli. La rete, fondata da Annamaria Carloni nel 2015, le stata vicina; l’ha sostenuta negli studi e nel suo percorso di ulteriore inclusione. Ed io voglio ringraziare, esprimere tutta la mia gratitudine per quanto queste donne hanno fatto per me non solo incoraggiandomi ad andare avanti ma anche per avermi pagato gli studi.


Che storia la sua. Avrebbe mai immaginato di poter un giorno diventare un modello, un esempio per altre donne?
Sinceramente? Nei giorni pi bui, no. Mi ha aiutato molto il mio carattere e soprattutto la consapevolezza di quali rischi e pericoli stavo correndo: mi sono ribellata subito e ho denunciato.

Non sempre cos.
E proprio per questo motivo oggi lotto per tutte le donne che non hanno il coraggio di affrontare situazioni come questa. Ci sono ragazze che non conoscono i loro diritti, arrivare ad infondere loro la consapevolezza di quello che possono essere invece nella societ diventata la mia missione.

Lei come ne usc?
Avevo coltivato l’aspirazione di arrivare in Europa per un lavoro, una professione. Non ci avrei mai rinunciato. Arrivai a Valencia attraverso questa organizzazione e dopo tre giorni mi comunicarono che dovevo partire per l’Italia, che quest’azienda aveva una sede anche qui. La cosa m’insospett subito. Una volta giunta non ci ho messo molto a capire in che posto e in che situazione ero finita. Sono subito andata alla polizia.

Poi ha incontrato Rita Giaretta, una suora Orsolina di Vicenza che operava a Caserta.
Esatto. Sono stata accolta da lei e dalle sue consorelle in quella che si chiama Casa Rut, dove riparavano le vittime della tratta. Io devo tutto a lei, a loro.

Lei mediatrice culturale, non ha mai smesso di essere in questi anni il terminale anche di richieste di aiuto.
E quando non arrivano andiamo noi incontro alle possibili prede di queste organizzazioni senza scrupoli. Con l’associazione Weavers of hope raggiungiamo tante ragazze, riusciamo a seguirle aiutandole a vincere le loro paure collaborando con l’Agenzia nazionale nigeriana per la proibizione della tratta degli esseri umani. Riceviamo tante chiamate di giovani donne destinate alla strada.

Un fenomeno ancora cos significativo?
Adesso i criminali battono altre rotte: dopo l’Europa le riducono in schiavit negli Emirati Arabi, in Arabia Saudita.

Mi dia una definizione di speranza.
La possibilit di spezzare una catena: auguro alle altre quello che ho raggiunto io.

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15 novembre 2022 | 23:43

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Written by bourbiza mohamed

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