in

Belluno, morto a 91 anni Peppino Zangrando: l’avvocato antifascista del processo del Vajont


Peppino Zangrando, a destra con gli altri legali di parte civile nel processo del Vajont

Il mondo della Sinistra e quello della giustizia ma in definitiva tutta la comunit provinciale in lutto: oggi (domenica 8 gennaio) se n’ andato, dopo lunga malattia, Peppino Zangrando, politico comunista, storico militante antifascista e avvocato di lungo corso, per sette anni presidente provinciale dell’Ordine forense. Zangrando lascia la moglie Annamaria, i figli Tatiana, Massimiliano e Stefania, i nipoti Daniele, Marta e Marco. Ancora non fissati i funerali che saranno sicuramente molto partecipati.


La passione politica

Nato a Perarolo di Cadore nel 1931, il prossimo 8 febbraio avrebbe compiuto 92 anni di una vita nella quale l’esperienza politica nel Pci (Partito comunista italiano) e nelle istituzioni locali s’ affiancata alla professione legale. Fratello del giornalista Fiorello Zangrando, critico cinematografico del Gazzettino e storico del Bellunese, Peppino fu funzionario e dirigente del Pci nel Bellunese fra il 1954 e il 1957, dopo l’iscrizione al partito nel 1947 a soli 16 anni e la militanza nella cellula all’universit di Padova durante gli studi a Giurisprudenza dove si laure, sempre nel 1954. Per mezzo secolo stato consigliere comunale nel capoluogo e in Provincia, sempre per il Pci che abbandon solo dopo la “svolta della Bolognina” di Achille Occhetto post-caduta del Muro di Berlino, confluendo in Rifondazione Comunista del leader Armando Cossutta di cui era amico personale. Comunista fino in fondo ma senza disconoscere le storture dei regimi marxisti-leninisti, seguendo le vicende dei perseguitati politici nelle ex Repubbliche di Jugoslavia e Cecoslovacchia.

I processi del Vajont e delle stragi naziste

Anche da avvocato spicca la sua dimensione pubblica e collettiva, come legale di parte civile in due processi storici, per il Bellunese e non solo, sempre dalla parte delle vittime e dei loro familiari. In primis quello per il disastro del Vajont a L’Aquila nel 1968, cinque anni dopo la tragedia della diga che cancell Longarone e i limitrofi comuni bellunesi e friulani, uccidendo 1.917 persone, un quarto under 15. Poi quello per le stragi naziste nell’estate 1944 nella Valle del Biois, in Agordino, quando truppe tedesche e altoatesine devastarono e incendiarono i comuni di Canale d’Agordo (il paese di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I), Falcade e Vallada Agordina, uccidendo 45 persone, 37 civili e otto militanti della Resistenza. Un mandato, quest’ultimo, coerente col suo impegno nell’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani italiani di cui stato esponente di spicco come lo fu nell’Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’Et contemporanea (Isbrec).

L’antifascismo e i libri

Un legame forte quello con l’antifascismo di Zangrando, concretizzatosi anche come legale del Comitato nazionale di solidariet ai partigiani indagati per atti considerati di guerra e nella pubblicistica: fu autore di due libri, “Spagna grande amore”, sulle decine di bellunesi andati a combattere nella Guerra Civile della Repubblica iberica contro il futuro dittatore Franco e l’autobiografico “Dalla Resistenza al Vajont. Memorie di un militante”.Un testamento umano e politico per un uomo che s’era definito uno di quelli che abbiamo visto la lotta e il tradimento… abbiamo guardato il mondo con occhi infuocati.

La newsletter del Corriere del Veneto

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie del Veneto iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Veneto. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

8 gennaio 2023 (modifica il 11 gennaio 2023 | 19:06)

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Leggi di più su corriere.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vincenzo Vecchi, il 24 marzo sentenza sull’estradizione dell’ex no global di Mornico- Corriere.it

Università di Foggia, corsa a sette per il rettorato: elezioni il 15 marzo