di Redazione online
Il primo cittadino barese alla cerimonia organizzata dalla Cgil sul molo San Nicola in ricordo delle 70 vittime del naufragio di Cutro
«Davanti al dramma umano che abbiamo vissuto in questi giorni, davanti al dolore, sarebbe facile venire qui e scaricare la colpa su qualcuno. Non lo farò perché non mi sento assolto neanche io, per il solo fatto che non sia successo nella mia città e non ne ho una specifica competenza». Lo ha detto il sindaco di Bari, e presidente dell’Anci, Antonio Decaro a margine della cerimonia organizzata questa mattina da Cgil Bari sul molo San Nicola, in ricordo delle oltre 70 vittime del naufragio di Cutro.
«Le colpe – ha aggiunto – le stabilirà la magistratura, ma noi oggi siamo qui in maniera simbolica per ricordare ciò che è accaduto: sono morte donne, bambini e giovani uomini che stavano facendo quello che accade da sempre, cioè muoversi per sopravvivere». Decaro ha ricordato che «il mare per noi ha sempre rappresentato un’opportunità, fortuna e ricchezza per la nostra città. Per questo non abbiamo mai avuto paura né di queste acque né dei suoi margini, che non abbiamo mai considerato confini ma una sorta di frontiera aperta a tutti».
Le responsabilità della politica
«Oggi la politica deve dare risposte, deve riflettere in silenzio per rispetto nei confronti delle persone che hanno perso la vita e dei loro familiari, ma anche rispetto al fatto che non siamo riusciti a dare una risposta a questo tema globale», ha proseguito il primo cittadino barese. «C’è una responsabilità della quale ci dobbiamo fare carico tutti guardando quelle bare – ha aggiunto – e credo che lo dobbiamo fare in silenzio come hanno fatto i sindaci dei paesi vicino Cutro, inginocchiandosi davanti a quelle bare, e come ha fatto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che da solo è entrato all’interno di quella chiesa con le bare per terra». «Dobbiamo riflettere su ciò che è accaduto senza distinzioni – ha detto Decaro – perché credo che tutti noi siamo colpevoli per quello che abbiamo fatto e per quello che non abbiamo fatto. Quindi a nome della mia città chiedo a quelle persone che non ci sono più e alle loro famiglie di perdonarci».
«Il governo – ha proseguito rispondendo ad una domanda sulle parole del ministro Piantedosi – è la prima articolazione che deve cercare di dare una risposta insieme agli altri Paesi europei». «Il fenomeno migratorio ci vede coinvolti tutti – ha concluso – dagli amministratori locali a chi ha la responsabilità del governo di questo Paese».
Due corone per i migranti morti
Durante la cerimonia nel mare di Bari sono state depositate due corone di fiori, una per gli adulti e una per i bambini, durante la cerimonia alla quale ha partecipato la segretaria provinciale della Cgil di Bari, Gigia Bucci, oltre al sindaco di Bari, Antonio Decaro, insieme a una delegazione di migranti ospitati nel Cara di Bari-Palese e dell’Anpi. «Le persone sono simboli di democrazia e anti fascismo – ha detto Bucci poco prima che i fiori prendessero il mare -. Oggi vogliamo essere vicini alle vittime, alle loro famiglie e anche alle donne di Cutro». Durante la cerimonia alcuni migranti hanno letto poesie e intonato canti nelle loro lingue di origine, poi sono stati liberati in cielo alcuni palloncini bianchi dedicati a chi ha perso la vita nel naufragio.
La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – Puglia
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
La newsletter del Corriere del Mezzogiorno
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/