Jeremy e Giulia avevano appena deciso di sposarsi. «Fammi una proposta fantastica, in un posto speciale», gli aveva chiesto lei, ma per il resto i due fidanzati non avevano avuto dubbi. Un futuro insieme era quello che li aspettava. Del resto, Giulia Ramelli, la maestra di sci veneziana morta travolta da una valanga a 34 anni mercoledì 11 gennaio, stava vivendo con Jeremy Bassani una relazione di intensi sentimenti e grandi avventure. «Condividevamo tutto — racconta Jeremy —. Ci siamo conosciuti sugli sci, facevamo viaggi, sport ed escursioni assieme. Eravamo tranquilli e felici, senza preoccupazioni. Ora si è spenta la luce».
L’amore tra le Tofane e il Canal Grande
Jeremy Bassani ha 36 anni ed è originario di Feltre
. Da tempo vive a Milano, dove lavora come manager per un’azienda francese. A pochi giorni dalla perdita della fidanzata Giulia ricorda i momenti vissuti assieme: «Sono stati amici in comune a farci conoscere sulle piste da sci, tra le Tofane e Cortina. Avevamo iniziato a frequentarci solo lo scorso febbraio, ma in questi mesi abbiamo vissuto tantissime esperienze insieme». Tutto questo, spiega Jeremy, merito soprattutto della personalità di Giulia. «Sfruttava ogni minuto della giornata per fare qualcosa, non si fermava un attimo. Passava otto ore sugli sci a insegnare, poi la sera prendeva le pelli di foca, la torcia e mi portava a mangiare in rifugio. Adorava vedere, visitare, viaggiare. La sua determinazione era invincibile».
Tra montagne e laguna
I primi mesi insieme la coppia li ha vissuti tra le montagne di Cortina e il quartiere veneziano della Giudecca, dove Giulia Ramelli viveva
e da poco teneva un nuovo scafo in legno. «A maggio abbiamo fatto il giro del Canal Grande, Giulia ha organizzato una cena al tramonto e in quel momento è scattato il primo bacio. È il ricordo più bello che mi è rimasto di lei». Una volta fidanzati, i due giovani con uno stile di vita avventuriero e sportivo non si sono più fermati. Condividere i fine settimana in giro in motocicletta, o a fare escursioni in montagna, in Croazia o in Svizzera, o in vacanza alle Maldive. «Appena ho preso il brevetto di pilota per guidare aerei da turismo, Giulia è stata il mio primo passeggero — racconta Jeremy —. Ci teneva molto, siamo volati sopra il Lago d’Iseo come ci eravamo promessi di fare. In otto mesi abbiamo avuto avventure che ad altre coppie richiedono anni. Non ci mancava niente, eravamo felici e tranquilli». L’ultima avventura promessa da Jeremy sarebbe decollata dall’aeroporto di Belluno, per sorvolare con Giulia le Dolomiti e le piste su cui lei insegnava. Non ce l’hanno mai fatta, e a fermarli è stata una crudele piega del destino. Una frana ha investito il comprensorio cortinese delle Cinque Torri, mentre Giulia era impegnata in un’escursione con le pelli di foca assieme al 50enne Piero Paccagnella, che ha chiamato i soccorsi.
Jeremy: brutto presentimento, non volevo andasse
«Non volevo che andasse, quella mattina avevo un brutto presentimento
— racconta Jeremy —. C’era vento e brutto tempo, volevo che restasse. Il nostro unico motivo di discussione erano le uscite estreme che lei faceva su canaloni e vie ferrate. Ma facevano parte della sua vita e della sua personalità molto determinata». Ogni volta che arrivava in cima ad una vetta, Giulia mandava un messaggio a Jeremy, dicendole che stava bene. Quel giorno, anche non ricevendo il solito messaggio, Jeremy all’inizio non si era preoccupato. «Ci saremmo dovuti vedere a cena a Cortina. Ero partito in macchina da Milano, mi hanno chiamato prima i suoi amici, chiedendomi se fossi con lei, e poi la madre, dandomi la brutta notizia — spiega —. Cercavo di convincermi che Giulia stesse bene, e i primi segnali erano incoraggianti. Giulia era stata trasportata all’ospedale di Treviso, rianimata e aveva aperto gli occhi». È stato una volta arrivato a Treviso in serata che i medici hanno comunicato a Jeremy e alla famiglia che Giulia non sarebbe sopravvissuta alla notte. «Mi è crollato il mondo addosso. Aspetti tutta la vita una persona così e in secondo finisce tutto. Ho la rabbia dentro per quello che avevamo programmato. Il prossimo anno volevamo mettere su famiglia e trasferirci a Venezia», continua. Ora anche il futuro più prossimo è incerto: c’è un’indagine della magistratura in corso, e non si ha ancora una data per i funerali. «Ora sarà dura, non so cosa farò. Voglio stare vicino alla famiglia di Giulia in questo momento difficile, renderebbe Giulia orgogliosa. Penso che se potesse mi direbbe di darmi una svegliata e dare una mano».
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16 gennaio 2023 (modifica il 16 gennaio 2023 | 07:34)
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