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Giulia Ramelli morta sotto la neve, inchiesta della procura. La mamma: «Era il mio orgoglio»


La procura di Belluno ha aperto un fascicolo sulla morte di Giulia Ramelli, la 34enne maestra di sci veneziana travolta nel pomeriggio di mercoled da una valanga sulle 5 Torri, nella zona tra Ra Gusela e il Nuvolau, sopra Cortina d’Ampezzo. Si tratta di un cosiddetto “modello 45”, senza indagati e nemmeno ipotesi di reato – spiega il procuratore capo Paolo Luca – Una volta ricevuta una prima relazione valuteremo se disporre anche una consulenza tecnica per capire che cosa accaduto. La procura parrebbe invece intenzionata a non eseguire l’autopsia, visto che non ci sono dubbi sul fatto che a causare la morte di Giulia sia stata la colonna di tre metri di neve sotto cui rimasta circa mezz’ora, ma sono in corso degli accertamenti. Per i funerali al momento siamo bloccati: dobbiamo attendere il via libera della magistratura – spiega il padre “adottivo” di Giulia Gianfranco Vianello “Crea” – Questa mattina siamo andati all’obitorio di Treviso e ci hanno avvisati che d’ora in poi non potremo nemmeno pi vedere il corpo finch non ci verr dato il consenso.

L’orgoglioa della madre

Nell’attesa di stabilire la data dei funerali, la famiglia ha per intanto scelto la basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Sono moltissime le persone che vorrebbero poterla vedere per darle l’ultimo saluto, ma per il momento non possiamo far altro che attendere – continua Vianello – abbiamo scelto quella chiesa vista la sua capienza. Speriamo di poterla celebrare presto: dopo il rito inizia il percorso per cercare di tornare a una vita normale. Al suo fianco c’ la moglie, e mamma di Giulia, Michela Deprez. Il fatto avvenuto alle 16, io ho saputo di quanto le era successo alle 18.30 – racconta commossa – Eravamo abituate a sentirci al telefono tutti i giorni, lei teneva tanto alla sua famiglia ma con me aveva un rapporto particolare, speciale. La mia Giulia stata una figlia straordinaria, che mi ha sempre riempito il cuore di un immenso orgoglio: quello per lei un amore enorme.


Una messa anche a Cortina

Quel giorno Ramelli era con Piero Paccagnella

, ingegnere e direttore di esercizio della funivia in Tofana e Marmolada,che da un anno era il suo compagno di escursioni, vista la comune passione per la montagna e lo sci. Da maggio invece era fidanzata con Jeremy, un giovane che vive e lavora a Milano. Ci ha presentati un’amica comune – ricorda lui – Facevamo costantemente avanti e indietro per poterci vedere. Ho sentito alcuni nostri amici su a Cortina, so che stanno organizzando una messa funebre in suo onore che si far pi avanti. probabile che si faranno anche altre iniziative ma al momento presto. Potrebbe esserle dedicata una pista o un impianto. Sarebbe una bella idea, lei amava le montagne qui a Cortina, ricorda Paccagnella, ancora sconvolto.

La collega

Non meno sconvolta la collega con cui quella mattina Giulia aveva condiviso l’ultima lezione di sci della sua vita troppo corta. A un certo punto l’ho vista correre via e le ho detto “ma come? Te ne vai gi?”, perch lei di solito rimaneva a far lezione fino all’ultimo secondo ma, per l’appunto, aveva in programma questa gita – ricorda, aggiungendo poi un dettaglio che conferma il destino terribile della giovane – Quella mattina ci prendevamo in giro a vicenda perch per entrambe la giornata non era cominciata alla grande: i bambini che seguivamo erano pi difficili del solito, ma mai avrei pensato sarebbe finita cos. Eravamo sempre io e lei, assieme, non solo al lavoro. Non so come far senza di lei.

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14 gennaio 2023 (modifica il 14 gennaio 2023 | 10:20)

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Written by bourbiza mohamed

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