in

Fratellini Gravina, la madre di Ciccio e Tore: «In quella casa per una prova di coraggio, lo dissero altri ragazzi»


di Nicolò Delvecchio

Quindi anni dopo la scomparsa di Francesco e Salvatore Pappalardi, anche Rosa Carlucci chiede di riaprire le indagini: «Non ho mai creduto che i miei figli fossero andati lì per gioco, non erano mai stati da quelle parti»

«C’è un nuovo elemento che potrebbe cambiare la storia di come i miei figli sono morti. Le indagini vanno riaperte». Anche Rosa Carlucci, la mamma dei fratellini di Gravina Francesco e Salvatore Pappalardi, chiede che il caso sulla scomparsa di «Ciccio e Tore» torni in aula. Prima di lei anche il padre dei due, Filippo, aveva chiesto la stessa cosa in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. Proprio l’uomo era stato a lungo l’unico sospettato per la morte dei bambini, 13 e 11 anni al momento della scomparsa: dei due si persero le tracce a Gravina il 5 giugno 2006, i corpi furono ritrovati solamente il 25 febbraio 2008 in una cisterna della «Casa delle cento stanze», un rudere del centro storico.

La verità di Rosa Carlucci

«Non ho mai creduto che i miei figli fossero andati lì per gioco – ha detto la madre, intervistata da Telenorba -, non erano mai stati da quelle parti. Loro in quella casa non sarebbero mai andati e non ne avrebbero mai scavalcato i cancelli “per gioco”. Alcuni loro coetanei, parlarono di “prova di coraggio”. Credo che la verità sia lì. C’era gente che sa cosa è successo, che sa se dietro la loro morte ci sia stato uno “scherzo”. La verità si può conoscere, le indagini vanno riaperte». Rosa Carlucci e Filippo Pappalardi erano separati da tempo quando i due, da 20 giorni affidati esclusivamente al padre, scomparvero. La loro storia ebbe un grande risalto mediatico e indagini e sviluppi furono a lungo seguiti da telegiornali e trasmissioni di tutta Italia. Nel corso delle indagini, poi, emersero anche i forti dissapori tra i genitori dei fratellini, che cominciarono a lanciarsi accuse reciproche.

Il lavoro della Procura di Bari si concentrò soprattutto su Filippo Pappalardi, dipinto (ingiustamente, come emerse poi) come un padre violento. L’uomo fu accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere, e rimase per quattro mesi in carcere tra Bari e Velletri. Solo un episodio simile a quello capitato a Ciccio e Tore ne permise il ritrovamento dei corpi. Quel 25 febbraio 2008 un 12enne, Michelino, cadde nella stessa cisterna mentre giocava con gli amici. Amici che chiamarono prontamente i soccorsi, e i vigili del fuoco misero in breve in salvo il bambino. I soccorritori, però, lì trovarono anche i cadaveri ormai mummificati dei due. Ci volle un altro mese per far cadere le accuse nei confronti di Pappalardi: sui corpi non c’era alcun segno di maltrattamento. Rimane però oscuro il perché fossero lì, e soprattutto con chi erano.

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – Puglia

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Instagram

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

06 marzo 2023 ( modifica il 06 marzo 2023 | 18:05)





Leggi di più su corriere.it

Written by bourbiza mohamed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Giulia Ramelli morta sotto la neve, inchiesta della procura. La mamma: «Era il mio orgoglio»

TIM, spot per TIMVISION Calcio e Sport in promo a 19,99 euro al mese per tutto il 2023 – MondoMobileWeb.it | News | Telefonia