Per l’emergenza alluvione, alla struttura commissariale sono affidati un miliardo e 28 milioni per il 2023, 750 milioni per il 2024 e 841 per il 2025. Ma se serviranno ulteriori risorse “chiederemo di integrare”. Lo ha detto martedì mattina, durante l’audizione in commissione Ambiente alla Camera, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, che mette in fila tutti i numeri degli eventi alluvionali di maggio, che hanno colpito un’area “estremamente vasta” toccando sette province, 1.600 chilometri quadri. I due eventi alluvionali, ha rimarcato, sono stati “entrambi straordinari”, con precipitazioni da quattro miliardi di metri cubi acqua, considerati “di portata eccezionali se si considera che la regione consuma in un anno 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua per uso civile, industriale e irriguo”. C’è stata, ha aggiunto, l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua che hanno allagato campi e città. Dai dati del report di Ispra e da quanto rappresentato dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in audizione il 21 giugno scorso, risulta che ci sono state, oltre alle 17 vittime e i 23.000 sfollati, decine di migliaia di edifici invasi da acqua e fango, migliaia di imprese agricole e produttive colpite, 772 strade interrotte, 1.105 frane in 83 comuni. Anche nelle Marche e in Toscana, ricorda Figliuolo, si contano strade interrotte, allagamenti e danni.
“Priorità a copertura per interventi urgenti fatti”
Nel lavoro che il commissario straordinario all’emergenza alluvione ha avviato “certamente una priorità dovrà essere data innanzitutto a verificare una ricognizione delle attività svolte in somma urgenza e che necessitano di copertura finanziaria”. Contemporaneamente, “si dovranno individuare le attività di ricostruzione, ripristino e riparazione per le più urgenze e necessità legate alla messa in sicurezza risolvendo le principali necessità in tempi brevi” e avviare la ricostruzione pubblica e privata, nel “rispetto e tutela dell’ambiente”, ha precisato il commissario. Già dal 12 luglio e con vari incontri, il commissario si è confrontato con la Protezione civile per il passaggio delle consegne. L’esigenza, ha aggiunto Figliuolo, “è delimitare il perimetro dell’emergenza per chiudere quella fase e procedere alla progettazione per una ricostruzione duratura per garantire la sicurezza e ridurre per quanto possibile che eventi del genere si ripresentino”.
“150mila tonnellate di rifiuti da smaltire entro metà settembre”
Figliuolo ha evidenziato che è in corso un lavoro per definire un piano eccezionale per lo smaltimento, entro metà settembre, delle 150.000 tonnellate di rifiuti derivati dall’alluvione. “Supporterò la regione nella soluzione per gestione dei macerie e dei fanghi”. Si tratta di un lavoro “da fare in sinergia con i territori e quindi a breve individuerò nei presidenti di Regione i subcommissari” all’emergenza. In questo lavori di smaltimento di materiali, ha chiarito, “cercheremo di avvalerci del sopporto di tutti quelli che hanno competenze nel settore”, per questo saranno avviate collaborazioni con le università, da subito con Bologna e Firenze. Inoltre ci sono dialoghi con le Autorità di bacino e l’Agenzia del demanio. Nella gestione dell’emergenza, ha aggiunto, “lo scopo e “agire in tempi rapidi e ridurre le lungaggini burocratiche ma con la gestione corretta delle risorse”. Durante l’audizione il commissario ha aggiunto di “sentire tutta la responsabilità verso queste popolazioni che tanto hanno sofferto” e si dice “convinto che troverò massimo supporto, anche perché senza un lavoro di squadra non si possono perseguire gli obiettivi”. (fonte Dire)