Il gioco politico è scoperto. Nel momento in cui l’Europa lancia una offensiva diplomatica verso i paesi del Sud del mondo, con l’intento di conquistarli finalmente alle buone ragioni dell’Ucraina, Mosca scatena una crisi alimentare, scaricandone la responsabilità su chi – ovvero Europa e Stati Uniti – indica come i fautori della guerra a oltranza. Il prezzo da pagare per il nuovo blocco dei porti ucraini, infatti, è pesante ed è a carico proprio di quegli stessi governi dell’Africa, dell’America latina e dell’Asia che l’emergenza cibo può porre di fronte a rivolte popolari e, per i paesi più deboli, alla fame di massa.