Un bagno in mare, nelle acque gelide dell’Adriatico in questi giorni di pieno inverno per di più con onde e mareggiate, oltre che freddo, vento e pioggia in battigia. Non è la solita sfida di inizio anno a cui decine di persone non rinunciano a Natale o dopo San Silvestro, ma un gesto goliardico diventato oramai una vera e propria tradizione in seno a festività della religione ortodossa, quella del Battesimo di Cristo. A Lido Adriano, vicino al residence Le Dune, sulla Riviera ravennate, in tanti hanno voluto partecipare tuffandosi in mare nel primo pomeriggio di domenica 22 gennaio alla benedizione dell’Adriatico per celebrare la giornata del Battesimo: un rito che neppure il maltempo ha fermato. A farsi portavoce dell’iniziativa era stato padre Serafim Valeriani Ropa, parroco della «Chiesa protezione della Madre di Dio» di Ravenna. Poche ore prima del tuffo lo aveva promesso: «Con il sole o con la pioggia, con la neve o con il vento aspetto tutti, cristiani ortodossi, amici e simpatizzanti al Lido Adriano».
In pullman da Bologna
L’invito di fatto era rivolto a tutti, anche ai fedeli cristiano-cattolici, di tutte le nazionalità da quella russa a quella ucraina. Per gli ortodossi la festa del Battesimo (Teofania) – che cade tredici giorni dopo l’Epifania cattolica – è uno degli appuntamenti più attesi del calendario religioso, assieme al Natale e alla Pasqua. A partecipare all’appuntamento anche il gruppo bolognese dei fedeli ortodossi della chiesa di San Basilio il Grande. E non a caso perché padre Serafim – originario di Bologna – è parroco sia a Ravenna che a Bologna. Ogni anno benedizione e bagno in mare si celebrano nella domenica successiva al 19 gennaio.
Un augurio di pace
Il rito del bagno in mare è una tradizione (goliardica) oramai da anni. Il 23 gennaio i fedeli della comunità ortodossa e chiunque abbia partecipato all’iniziativa hanno voluto lanciare un messaggio di pace. «La parrocchia di San Basilio e quella ravennate sono sotto il patriarcato di Mosca da anni – spiega padre Serafim – ma questo dettaglio non ha un significato nell’ambito della guerra. La comunità bolognese e quella ravennate sono multietniche e tantissimi sono i fedeli di origine ucraina, addirittura il 40% del totale». Un messaggio di pace e unione fraterna, dunque, ma anche di apertura. «Anche alcune suore carmelitane si sono tuffate in mare con noi».
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23 gennaio 2023 (modifica il 23 gennaio 2023 | 18:09)
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