Il riconoscimento a Bragaglio e Ferrari, stasera la grande festa al Palaleonessa per la vittoria in Coppa Italia. Il sindaco Del Bono: «La magia è accaduta, ma servivano le condizioni. Anni di semina, ora bisogna continuare a seminare: questo club un modello per tutti»
Dopo la vittoria della Coppa Italia (e le ferie, di una settimana, in concomitanza con gli impegni delle nazionali: la squadra ha ripreso ad allenarsi lunedì, domenica giocherà a Trento), la festa. Il Germani day, che terminerà stasera al PalaleonessaA2A con la «Big Dream Night» dalle ore 19 (ingresso gratuito e aperto a tutti, sino ad esaurimento posti), è iniziato stamane alle 9.30 nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia dove società, staff e atleti sono stati ricevuti dal sindaco Emilio Del Bono, che ha premiato la Pallacanestro Brescia con il riconoscimento della Vittoria Alata.
Queste le parole dei protagonisti
Emilio Del Bono (sindaco di Brescia): « Finire i miei dieci anni di mandato con la Coppa Italia è tanta roba, come si dice: ho camminato con il basket con passione e interesse, doveva essere ed è stato un orgoglio e un riferimento per la comunità. Ci siamo sempre sentiti vicini, nessuno ha mai lasciato l’altro. Era una grande scommessa, le istituzioni non hanno mollato la presa e la vicinanza: la crescita è stata costante anche grazie alle infrastrutture. Il titolo è un coronamento, sportivamente ha funzionato tutto. La magia è accaduta ma servivano le condizioni. Dopo anni di semina, ora bisogna continuare a seminare. Brescia ama il basket, qui ci sono radici. La Coppa non è casualità, è un’iniezione di fiducia che va proiettata nel futuro. L’energia dello sport non si può misurare ma attraversa le città: è benessere positivo, non è spiegabile, ma esiste. I progetti di medio lungo termine portano i risultati, la comunità bresciana sa sempre rispondere. Il basket è un esempio da seguire. Grazie ad allenatori e giocatori e agli imprenditori, la passione fa la differenza. La Vittoria Alata è un simbolo di prospettiva perché guarda al futuro».
Graziella Bragaglio (presidentessa Pallacanestro Brescia): «Questi sono brividi che può sentire solo chi vive l’emozione dello sport. L’aria magica del palazzetto è stata assorbita dai ragazzi e dallo staff tecnico: queste sono immagini che rimarranno nella storia della città. I loghi della capitale della cultura e di A2A hanno dato energia. Serve fatica, determinazione, intelligenza: poi occorre anche la fortuna ma va meritata. In due anni abbiamo creato un nuovo progetto, unico e meraviglioso. Lo sport dà energia e carica nell’anno della cultura: il palazzetto resterà per la città anche quando io e il sindaco non ci saremo più».
Alessandro Magro (allenatore Pallacanestro Brescia): «Quando ci troviamo qui, è l’inizio della stagione oppure c’è qualcosa da celebrare. L’anno scorso battemmo i record societari, ma quel pizzico di amaro dei play off ci ha dato la spinta per quest’anno. L’Europa impegna risorse ma ti dà esperienza. Questo è un gruppo con giocatori dalle qualità tecniche e umane: ti aiutano a fare il salto di qualità. Ci eravamo promessi con Mauro Ferrari di camminare insieme con una visione e un progetto, diventare un club di riferimento come modello di lavoro. Tante società ci invidiano le strutture. Dissi che ci saremmo fatti trovare pronti a prendere un’occasione: la fortuna è un incontro di competenze e opportunità. Siamo arrivati a Torino anche grazie alle sconfitte di altre squadre, ma siamo stati pronti a fare il passo in più. Le sconfitte ci hanno creato una corazza per combattere in un torneo così importante. Nessun allenatore può tenere a Brescia più di me (si commuove, ndr): sono qui da sette anni, è la mia seconda casa. Mi spiaceva vedere il palazzetto pieno ma senza soddisfazione, come dopo le ultime sconfitte in campionato: questa coppa è il riscatto per quel periodo. Ho visto unione, rispetto reciproco, voglia di aiutarsi da parte dei giocatori: siamo orgogliosi. Non ci rendiamo conto di come abbiamo fatto la storia, più che di aver fatto la storia stessa».
Marco De Benedetto (general manager Pallacanestro Brescia): «Ringrazio il sindaco che è sempre vicino alla squadra, vedo come è coinvolto durante le partite. Come ho scritto nella chat dello staff: godetevi anche oggi la vittoria perché il peso della vittoria non è mai uguale a quello delle sconfitte. Le vittorie si dimenticano, le sconfitte lasciano un segno. Vincere aiuta a far emergere il lavoro di chi fa sport: le vibes speciali avvertite a Torino non sono niente, se dietro non c’è un lungo lavoro di ore e qualità. Per ogni clic serve uno sforzo a tutti i livelli. Lo sport aiuta la comunità».
Mauro Ferrari (proprietario Pallacanestro Brescia): «Questo invito è importante per noi. Si capisce perché abbiamo vinto: siamo stati i migliori grazie ai ragazzi, questa è la loro vittoria, di Marco De Benedetto e di coach Magro. È anche la vittoria di chi lavora per la città. Colgo l’occasione per fare un appello: vorrei rivolgermi a tutti i tifosi del calcio, lasciamo un attimo da parte la proprietà e Cellino, sicuramente lui è il primo che non si diverte a perdere. Uniamoci per far sì che il Brescia possa salvarsi. La nostra Coppa con le rondinelle in C non varrebbe quanto vale oggi. Stringiamoci e uniamoci a tifare per la squadra: anche noi saremo al Rigamonti, quando possibile, per aiutarli. Il bello dello sport è godersi gli attimi: domenica perdendo potremmo essere in zona retrocessione. Quindi godiamocela. I ragazzi sono stati eccezionali».
28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 12:55)
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