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Cosa ha imparato Sam Altman dalle persone che usano ChatGpt


“La speranza comune che si vada verso un mondo migliore, è direttamente proporzionale alla preoccupazione che l’impatto dell’IA possa avere effetti negati sulle vite della gente”. Questa la sintesi del tour mondiale dell’amministratore delegato Sam Altman di OpenIA, la software house che ha creato ChatGpt.

Prima Toronto e Washington. Poi Spagna, Polonia, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio. E ancora Rio de Janeiro, Lagos, India, Nigeria, Singapore, Israele, Corea del Sud, Giappone. Proseguendo con Medio Oriente, Giordania, Qatar passando per gli Emirati Arabi Uniti.

Per quattro settimane (o forse più) da metà maggio a metà giugno scorso, un top team di OpenAI guidato dal fondatore Sam Altman ha viaggiato in 25 città del mondo toccando ben sei continenti. Obiettivo parlare e confrontarsi con utenti, sviluppatori, responsabili politici, cittadini, appassionati ed esperti della materia per conoscere il loro punto di vista sull’intelligenza artificiale, e in particolare sull’utilizzo e l’utilità della sua creatura ChatGTP.

Il caso

Perché Sam Altman ha saltato l’Italia?


Il viaggio è stato prezioso per il numero uno di OpenAI, perché ha messo in evidenza quali sono le priorità di ciascun Paese rispetto allo sviluppo dell’IA generativa e qual è l’impatto che questa tecnologia dirompente sta avendo nelle singole comunità visitate. Chiarendo poi quali sono le intenzioni e i prossimi passi di OpenAI riguardo la diffusione dell’intelligenza artificiale nel mondo. Perché come di Altman: “Rispettare i rischi è lecito, ma mai fermare il progresso”.

Le lezioni apprese

Il fondatore di ChatGTP, durante il suo giro del mondo, ha compiuto una vera e propria campagna di “schmoozing” ovvero di socializzazione per trarne un vantaggio, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra i rischi posti dalla sfida dell’AI senza fermare il progresso.

“Durante il tour mondiale ci sono stati alcuni Paesi che mi hanno lasciato un’impronta più forte di altri”, racconta Altman sulla pagina web di OpenAI. Primo fra tutti la Nigeria, in cui un gruppo di studenti delle scuole superiori ha raccontato come abbiano utilizzato ChatGPT per aiutarli ad analizzare complicati argomenti di studio.

Un posto importante ha occupato poi Singapore, dove i dipendenti pubblici stanno incorporando alcune soluzioni tecnologiche di OpenAI per fornire servizi pubblici in modo ancora più efficiente. Nell’elenco non poteva mancare la Francia, dove una nota catena di supermercati ha fatto sapere che sta utilizzando gli algoritmi intelligenti di ChatGTP per aiutare i propri clienti a ridurre lo spreco alimentare.

La sintesi è che molte persone hanno condiviso il loro entusiasmo verso questi nuovi strumenti d’intelligenza artificiale perché stanno iniziando a migliorare sensibilmente due aspetti della vita a cui tengono molto, parliamo di educazione e sanità. Infatti, se da un lato l’accesso all’istruzione risulta fondamentale per ridurre le barriere all’alfabetizzazione (e non solo nei Paesi in via di sviluppo), dall’altro l’assistenza sanitaria personalizzata gioca un ruolo cruciale nella salvaguardia della salute, se si pensa alla centralità della medicina preventiva.

Questi due temi se migliorati sensibilmente, consentiranno di stimolare la crescita dell’economia mondiale.

Startup

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Le istituzioni di tutto il mondo al lavoro sull’AI

Quella tra mondo dell’IA e delle istituzioni politiche è una partita tesissima, ma non potrebbe essere altrimenti data la posta in gioco. In ballo c’è il futuro dell’innovazione del mondo ed è giusto che ogni Paese esponga le sue idee e che ragioni per tutto il tempo necessario, arrivando a una regolamentazione dell’AI che possa soddisfare entrambe le parti. Per ottenerla, Altman ha compiuto il giro del mondo, aprendosi al dibattito mondiale e ponendosi con una straordinaria e tattica capacità d’ascolto.

È indubbio che accanto a un diffuso ottimismo della gente verso le potenzialità dell’AI, aleggi tra le istituzioni e gli addetti ai lavori un sentimento di preoccupazione, che riguarda principalmente i rischi per la sicurezza e la privacy delle persone stesse. I dubbi sorti nell’ultimo periodo sull’utilizzo del chatbot di OpenAI hanno portato a una maggiore stretta sugli strumenti di intelligenza artificiale generativa, che possono avere effetti negativi importanti. Per tale ragione, in capo alle aziende è stata affidata la responsabilità di ciò che producono, anche se non sono in grado di controllarle totalmente. Nel nuovo codice le società dovranno informare periodicamente le autorità su come hanno addestrato i loro modelli e gli strumenti che saranno classificati in base al rischio di pericolosità.

“Abbiamo incontrato dozzine di responsabili politici e capi di stato di tutto il mondo. E abbiamo capito che: da una parte i leader vogliono massimizzare i benefici di questa nuova tecnologia mettendola a disposizione dei loro cittadini, e dall’altra introdurre adeguate barriere per gestirne i rischi”, ha raccontato Sam Altam. “Siamo consapevoli che ad oggi c’è bisogno di una regolamentazione AI”.

I prossimi passi di Open AI

In sintesi il viaggio intorno al mondo di Sam Altam, ha portato una serie di lezioni apprese che comprendono meglio prospettive e aspettative di utenti, sviluppatori e capi di governo di tutto il mondo.

Tenendo conto delle suggestioni raccolte, OpenAI si sta concentrando nell’immediato sul miglioramento di queste aree:

1.    Alfabetizzazione dell’AI;
2.    Rendere i prodotti più utili, di impatto e accessibili;
3.    Rendere il modello più accessibile a un’ampia varietà di bisogni individuali, culture e contesti locali;
4.    Migliorare sensibilmente le prestazioni di lingue diverse dall’inglese;
5.    Prezzi più accessibili agli sviluppatori di tutto il mondo.

Intelligenza artificiale

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Per quanto riguarda la regolamentazione dell’AI, ciò che conta per OpenAI, insieme a Microsoft, Google e le altre grandi aziende tecnologiche, è di lavorare per introdurre una regolamentazione sull’intelligenza artificiale ragionata, senza pregiudizi nei confronti delle potenzialità degli strumenti che verranno sviluppati.

Qualunque legislazione è fatta di compromessi. Specie per un tema così importante per la futura competitività delle imprese.



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Written by bourbiza mohamed

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